Bambini, anzi Genitori educati al ristorante!

Ciao a tutti!

Vi avverto subito, in questo articolo esprimerò pensieri e riflessioni personali sull’andare al ristorante con i bambini che potrebbero non piacere a tutti…. Astenersi dalla lettura le mammine pancine, genitori sottomessi e tutti quelli che, se il proprio figlio fa Tarzan dondolandosi sul lampadario del ristorante, esclamano “Eh va beh ma sono ragazzi!!!”

Per tutti gli altri, buona lettura

Andare a mangiare al ristorante è un sacrosanto diritto di tutti, anche delle famiglie con figli. Ma… notizia dell’ultima ore: è un diritto ugualmente difendibile, quello delle persone senza figli (o con figli grandi) di potersi godere la cena, anche se nel ristorante ci sono famiglie con bambini piccoli.

Corollario dei succitati diritti c’è il diritto delle famiglie di poter andare anche nei ristoranti che non sono specifici per famiglie, a maggior ragione se tra i commensali ci sono anche persone o coppie senza figli che potrebbero non gradire o apprezzare “l’atmosfera” che c’è nei ristoranti dedicati alle famiglie.

Anche perché parliamoci in tutta onestà, pure alla stragrande maggioranza di noi genitori, quei locali non piacevano affatto prima di avere dei bambini. E se devo essere sincera al 100%  non è che ne vada matta neppure adesso che ho una bimba di quasi 3 anni! Il motivo per cui un po’ intimamente tutti odiamo quei locali, è perché per qualche ragione a me ignota, alcuni genitori credono che all’interno di questi ristoranti possono lasciare che i figli facciano tutto ciò che vogliono e che a casa non possono fare. Risultato? Dico solo che al confronto, il sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi è stato un momento pacifico, rilassante e silenzioso! Orde di gnomi, magari con le manine unte di pizza o cotoletta (che poi, perché sempre cotoletta impanata e patatine c’è nel menù bambino, qualcuno deve spiegarmelo!), festanti ed urlanti corrono per tutto il locale, impedendo una anche minima conversazione tra i commensali, con il solo risultato di rendere la cena un incubo per tutti (tranne che per gli gnomi che invece saranno gasatissimi).

Non fraintendetemi, non sono assolutamente contraria ai locali per famiglie, tutt’altro, ma credo che debbano essere e rimanere per famiglie, e personalmente mai inviterei degli amici senza figli in un locale di questo tipo (a meno che a loro non piaccia in modo particolare).

Ci sono ottime vie di mezzo, ad esempio, qualche settimana fa ho provato un ristorante a Roma che è davvero trade off  perfetto tra locale per famiglie e non, è infatti adatto sia per una cena con bambini che tra adulti (non si mangia affatto male tra l’altro!). Si chiama “I Meloncini” a Tor di Quinto e mi piace perché presenta un’area esterna attrezzata per i più piccoli circondata da tavoli, dove generalmente si sistemano i genitori, ma anche una zona più appartata e meno caotica dove poter gustare una cena in tranquillità.

Ok i locali per famiglie, ok le vie di mezzo, ma credo che la chiave di volta per potersi godere veramente una cena in un qualsiasi locale anche con i propri figli, sia quella di riuscire a mettere in piedi una serie di piccoli accorgimenti, dotarsi di pazienza ed educazione e soprattutto cercare di dimenticarsi la scusa “eh ma sono bambini”.

Questa scusa ha una soglia di tollerabilità, dettata dal senso del pudore e dalla comune educazione, oltrepassata la quale diventa soltanto una celata ammissione di colpa, in quanto non siamo stati in grado di contenere i nostri figli e farli comportare in modo socialmente accettabile. Nessuno si aspetta che stiano seduti composti in silenzio a tavola per ore, ma neppure che mettano a ferro e fuoco il ristorante!

Con nostra figlia da subito abbiamo iniziato a frequentare tutti i tipi di ristoranti utilizzando dei piccoli stratagemmi per intrattenerla durante le lunghe attese e devo dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro e ad oggi non ci sentiamo affatto limitati nella scelta del ristorante.

Tutto questo polemico preambolo per… condividere con voi qualche accorgimento che abbiamo trovato e che pare funzionare, tale per cui cenare al ristornate è un piacere per tutti grandi e piccini. Ecco quindi il mio vademecun di 9 punti (il decimo non pervenuto) del genitore educato al ristorante:

1. Non siamo speciali
I genitori non dovrebbero pretendere dei trattamenti privilegiati per il solo fatto di avere dei bambini: il personale e gli altri clienti non sono tenuti a tollerare grida e schiamazzi vari.

2. Attenti al Menù
Sarebbe cosa buona e giusta controllare prima di prenotare se sul menu ci sono piatti che possono andare bene per i propri figli, senza pretendere che sia cucinato per loro qualcosa fuori menù. Perché non è detto che il ristorante voglia o possa farlo, per esempio ho visto genitori chiedere la pasta al pesto (che ovviamente era fuori menù) in una griglieria in stile slow food americano, adducendo la scusante che “un pacco di pasta ce lo hanno tutti”!

3. Gestore avvisato (mezzo salvato)
Una volta scelto il ristorante, al momento della prenotazione è bene informare il gestore della presenza dei bambini, in modo che possa essere individuato il tavolo più adatto ed nel caso attrezzarlo con seggiolini ed eventualmente sia disponibile lo spazio sufficiente per possibili carrozzine.

4. Più bambini
Se ci sono più bambini allo stesso tavolo potrebbe essere opportuno farli sedere vicini tra loro in modo da delimitare la “possibile area gioco” sul tavolo ed evitare grida per parlare da un capo all’altro del tavolo.

5. Chi si siede qua?
Vicino al bambino, specie se piccolo, dovrebbe sedersi uno dei genitori, in modo da aiutarlo, da controllare che la situazione non sfugga di mano e per evitare che, per la poco dimestichezza del piccolo, qualcuno dei commensali si alzi con una bella macchia di sugo sul vestito. Tanto, credo che sia pacifico per tutti, che noi genitori siamo consci che la probabilità di tornare a casa con l’outfit immacolato sia la stessa che abbiamo di incontrare un unicordo che vomita arcobaleni!

6. Ordine di apparizione
È compito di noi genitori ricordare al personale di sala l’ordine con cui far arrivare le portate di nostro figlio (ad esempio far arrivare la sua pappa con precedenza o in concomitanza dell’antipasto degli adulti, oppure chiedere un piattino in più per permettergli di condividere le nostre portate con lui).

7.Pipì e popò versione pro
Se i bambini sono piccoli, siate ben attrezzati per il cambio. Ad esempio noi portavamo sempre dietro un copri fasciatoio da viaggio in modo da poter cambiare G sia sul fasciatoio in dotazione nel bagno del ristorante, ma anche sul sedile dell’auto, sul passeggino… insomma ovunque senza rischiare di sporcare nulla o di appoggiarla su superfici non esattamente super pulite. Se invece siete in età da spannolinamento, portate sempre dietro il vasino da viaggio, perché non si sa mai in che condizioni sono i bagni dei ristoranti, se ci sarà la carta igienica o il copri water, e, se con la pipì ci si può arrabattare, state certi che vostro figlio avrà bisogno di fare la cacca nel momento e luogo meno opportuni!

8. Tempi morti
La cosa forse più difficile da gestire al ristorante con i bambini, è trovare un modo per intrattenerli tra una portata e l’altra, oppure mentre loro hanno terminato la cena e gli adulti non ancora.
Per questo è un’ottima idea quella di portare dietro qualche giochino che non ingombri il tavolo (o il pavimento) e che riesca a farli divertire. Con G (che ha circa 3 anni) abbiamo scoperto che è sufficiente portare un piccolo kit da disegno (con 6 matite colorate piccoline o dei pastelli a cera e un quadernino). Se temete di macchiare la tovaglia potete prendere un album da colorare con pennarello ad acqua (qui un esempio); un piccolo libro da leggere o con degli adesivi da attaccare; bambole (piccole) figurini o un paio di macchinine. Sono un’ottima idea anche i mini puzzle, o, per i bambini più grandicelli qualche giochino rompicapo. Possibilmente scegliamo dei giochi che non siano rumorosi. Se ci sono più bambini è bene pensare a qualcosa che possano condividere o fare insieme come un piccolo gioco da tavolo, un kit per semplici origami o un gioco di carte come UNO.

9. Ultima spiaggia
Ultima spiaggia? Se nulla di tutto questo dovesse funzionare, c’è sempre il cellulare, con una puntata del cartone preferito! Anche se devo ammettere che in genere i giochetti sopra funzionano il 99% delle volte!

In fondo questi accorgimenti non sono nulla di eccezionale, e, anche se a volte non ci pensiamo, può bastare davvero poco per rendere piacevole la cena a noi e agli altri clienti del ristorante. Basta un po’ di ingegno, ricordasi che anche fuori casa esistono delle regole di educazione che valgono per tutti (grandi e piccini).

Soprattutto, cari amici genitori… perseveranza! Conosco la vostra lotta, stiamo combattendo la sessa battaglia… Magari non andrà bene la prima o la seconda volta, ma non arrendetevi e soprattutto non rinunciate ad occasioni di vita mondana perché non riuscite ancora a gestire bene vostro figlio al ristorante… ci vuole solo un po’ di pratica! Siamo stati tutti piccoli e tutti alla fine abbiamo imparato a stare al ristorante e ad apprezzarlo! Ce la faremo anche noi coi nostri figli!

E poi… il “dover far pratica ed abituare i figli al ristorante” è anche un’ottima scusa per andarci spesso 😜

Spero che questo articolo vi sia piaciuto, che non abbia urtato la sensibilità di nessuno con le mie personali opinioni sui locali per famiglie e sui genitori al ristorante. Fatemi sapere che ne pensate e come vi organizzate per le cene fuori con i vostri cuccioli!

Per altre chiacchiere e consigli non richiesti l’appuntamento è la prossima settimana!

Stay tuned!

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